sabato 16 marzo 2013

Istituire il FMI

istituzióne (ant. instituzióne) s. f. [dal lat. institutio -onis «proposito, regola, consuetudine; istruzione», der. di instituĕre: v. istituire]. –

 
 

Che cosa sia il Fondo Monetario Internazionale non lo so affatto. Da neofita dell'economia e della finanza ho scoperto questo organ(ismo), soltanto nelle convulse fasi del default della Grecia. La cosa che ho subito trovato più sconvolgente è stato intuire quale fosse la potenza politica di una associazione, che non fosse pienamente una istituzione.
Insomma, posso accettare che il mio governo voglia introdurre la pena di morte e lapidare i primogeniti della classe operaia. Posso fortemente contrappormi a questo, ovviamente poi.
Ma come faccio ad accettare che una non-istituzione come il FMI possa incidere e decidere in maniera tanto autoritaria sulla mia vita, senza che sia sorretto dal consenso popolare, da una trasparente operatività interna ed esterna, senza che i suoi organi siano democraticamente eletti e controllati dai cittadini.

Ho allora affrontato una certosina e rischiosa inchiesta per capire meglio di che materia stessi parlando. Ho sfidato autorità filo-governative  e sette massoniche per approdare alla verità. Ho cercato FMI su Wikipedia, e ho capito.

Ho capito che nonostante sia una associazione governativa di ben 186 Stati, la sua dirigenza, il suo vertice è sempre stato di una precisa area geografica. Come si vede nell'immagine in alto, a capo del FMI ci sono stati presidenti Nord Europei. Eccezion fatta per Rodrigo Rato nel 2004, si intuisce che l'organizzazione è niente di più che un pezzo di quella Europa che oggi impone le misure di Austerity ai paesi del Sud Europa. Un pezzo di quella Europa a trazione tedesca, che dalla moneta unica ha speculato potere e guadagnato introiti.

Quella Europa che oggi cosituisce l'establishment dei banchieri e della borghesia europesita, che grida Più Europa! Più Europa!
Prima di tutto, per risolvere la crisi, bisogna trasformare questa associazione settaria e chiusa in una istituzione. Un organo democraticamente rappresentato, e governato in maniera trasparente. Che il prossimo Governo lotti su questo fronte, per invertire questo mondo a doppia velocità dove chi decide e chi vorrebbe decidere, non si incontrano mai.


giovedì 7 marzo 2013

Il funerale della Sinistra

Tutti abbiamo a cuore le sorti della Sinistra italiana; se non fosse altro, che quel suo spirito goffamente
( e storicamente!) Don Chisciottiano di eterno sconfitto trionfante, ci intenerisce.
E' un sentimento materno e freudiano quello che ci lega ad essa. Le carezze per una creatura dall'aria sempre sorpresa e imbronciata, che negli occhi gli si legge :" non l'ho fatto apposta questa volta"

Ma a nulla è servito il nostro incondizionato affetto.
La Sinistra ieri ha deciso di togliersi la vita.
Perchè farsi ancora del male ?
Deponete il cilicio, mettete fine alla penitenza.
Forse è perchè non ti senti amato ? Un deficit di attenzioni ?

Il suicidio dei fessi, così lo definirei io.
Harakiri 腹切


lunedì 4 marzo 2013

Primus inter pares














Quale è il modello politico del MovimentoCinqueStelle ? Negli ultimi giorni, data l'attenzione mediatica del fenomeno Grillo, dovuto alla portata elettorale che è venuta fuori dalle urne, ne abbiamo certamente sentito di tutti i colori.

-C'è chi ne riporta una pittoresca visione di cybernautica setta, stile Scientology, dove l'esoterismo e l'ecatombe sono all'ordine del giorno. Una congrega di fanatici adulatori, palsmati dalla rete direzionabile, manipolati da un duo di Guru.
-C'è chi avanza una visione più "nera", e che per un processo induttivo parte dall'assunto che, se il leader di tale movimento ha un linguaggio destroso, invettivo, dissacrante e spesso sboccato; per traslazione anche la base che si nasconde dietro le spalle grosse del leader-maximun, è un surrogato del suo mentore. Quindi celebre fu l'epiteto :" Fassissti del web! Uscite fuori !"

Anche il Transqualunquista vuole contribuire a tale ricerca scientifica, e quindi, venendo al dunque, ecco come la penso io a riguardo: