domenica 30 dicembre 2012

Nello Stato di #twitter


Bisogna costruire uno Stato nuovo, una nazione con tanti popoli e nessuna terra. Lo Stato di #twitter, nella cui bandiera l'uccellino (celeste) porta in dono un ramoscello di ulivo,e sotto di esso tre #hashtags universali (#democracy #freedom #equality). Più che uno Stato, dovrebbe essere un'ambasciata eterea che difenda le tante libertà di opinione. Questo Stato (come ogni Stato) ha un suo padre fondatore, un suo inconsapevole Garibaldi e/o una involontaria rivoluzione francese: Hamzah Kashghar, a lui bisognerà rendere omaggio.
Hamzah Kashghar è un poeta e blogger arabo-saudita, che nello scorso febbraio è stato condannato a morte nel suo Paese con l'accusa di aver oltraggiato Allah il Profeta.
La colpa capitale di Hamazah è un tweet (diviso in tre cinguettii); più che le parole, a pesare è stata la forza e l'eco, che queste parole (queste opinioni) hanno avuto in rete. Le parole di Hamazah, parole delle più dolci e piene di grazia, sono state twittate nel giorno di Mawlid nel mese di Rabi' al-Awwal (ovvero il compleanno del Profeta).
Così aveva scritto Hamzah:

venerdì 28 dicembre 2012

Euro-Sillogismi (del cazzo!)



1- L'Italia è un Paese in forte-fortissima crisi economico-finanziaria

2- ll Fiscal Compact è un patto europeo ratificato il 2 Marzo 2012, che prevede nei prossimi 20 anni un rapporto debito pubblico/PIL del 60%. L'Italia ad oggi ha un rapporto del 120%.

3- Il Meccanismo Europeo di Stabilità (anche noto come Fondo salva-Stati) prevede che per i prossimi decenni i paesi costituenti l'euro-zona finanzino un fondo comune, che potrà poi prestare a sua volta con tassi fissi o variabili ai Paesi in shock finanziario. Per l'Italia si tratta di circa 150 miliardi di Euro da versare (estendibili all'infinito).

mercoledì 26 dicembre 2012

Santo Mario Monti: Ascensione & Sacre scritture

 

- " E' arrivato il messia, il salvatore"
- " Mario Monti Santo subito "
- " Lui che ci ha salvati dal baratro, ci guiderà verso la luce"
così gridavan per le strade, nelle piazze, sotto i ponti, mentre il divino appariva per il solito bagno di folla e di imbecillità nell'ora più assolata del giorno più luminoso.

Lui, divino "sceso" in terra, profeta post-litteram , era salito sul suo personalissimo monte Sinai (o anche Colle del Quirinale) per scolpire su tavole di alabastro i suoi comandameneti: Austerità & Europeismo. Intanto i pagani, che per anni avevano banchettato e fornicato (c'è chi lo chiamava bunga-bunga) ai piedi del vitello d'oro del Berlusconismo e dell'Anti-Berlusconismo, idolatrando il falso Dio della tracotanza, si ritrovavano ora a fare i conti con la funesta ira del monoteismo ideologico e politico. E allora nel suo regno fu tutto uno sciame di cavallette, mattanza di primogeniti e pioggia di fuoco dal firmamento. Nessuno poteva essere risparmiato dal cataclisma (eccezion fatta per chi viveva in sicure roccaforti elitarie e lobbyste). Erano i tempi conosciuti nel segno di lacrime & sangue.

domenica 23 dicembre 2012

talk/show on mute


"BAMBINI VENITE, SI E' FATTA L'ORA DEL TALK SHOW"

Con questa frase esordisce mamma/scimmia, dopo la cena a base di banane fritte-fritte, rivolgendosi ai suoi cari figli/scimmia, che seccati dalla routine della TV serale rispondono in malo modo. Papà/scimmia invece è già seduto in poltrona, vestito con il tipico e squallido pigiamino da uomo appartente alla classe media-media; attende intrepido l'inizio delle trasmissioni. E' il momento migliore della serata.
La trasmissione inizia alle 20:38 esatte, il magnifico telconduttore/gorilla è già sul fondo della scena, vestito di cuoio e paiette,con un grosso pon-pon sulla giacca.Gli ospiti sono già in sala, rinchiusi in due grosse gabbie in ferro battuto (ci sono i vari politici/scimmia, giornalisti/scimmia, e gli economisti/scimmia). Sono tutti ancora calmi e mansueti, il bon-ton non manca insomma.[C'è la gabbia di Sinistra, dove possiamo trovare per la maggiore gli intellettual/gibboni e gli elitari/pongo&co. Nella gabbia di Destra invece ci sono gli immancabili italioti/babbuini e le sgallettate papi/bertucce.]
Il magnifico teleconduttore/gorilla mentre avanza nella sala (seguito dalla paradisiaca luce dell'occhio di bue, e dalla pacchiana fanfara dello Stato delle Scimmie) impugna nella mano destra un pungolo, affilato e pungente, che agita in aria con piglio da circense. La folla s'aizza, le scimmie nelle gabbie iniziano ad urlare, la sala oramai è una bolgia.

venerdì 21 dicembre 2012

La profezia di Ensor


C'è stato un grande artista (che come ogni grande artista) ha saputo mettere a nudo tutte le brutture e le storture della società post-industriale. James Ensor, pittore Belga, precursore dell' Espressionismo.

Il quadro in alto è un'opera di Ensor: The Bad Doctors, 1892.

La scena è una sorta di carnevale infernale, una carneficina gioiosa. C'è un paziente seduto sul sofà, a cui vengono estirpati gli organi interni, un'abominevole rituale medico che semrba un Gran Gala di chirurgia e sadismo. Nonostante la scena sia terribile, i protagonisti della mattanza (compreso il macellato) sono allegri, tutto viene vissuto come una festa; un carnevale sanguinario appunto.Sono Dottori quelli che dovrebbero curare l'Ammalato.In realtà la cura è solo un pretesto, più che altro sembrano esecutori in abito da sera, manipolo di boia da salotto buono. Cinicamente gozzovigliano sulla carogna dell'ammalato come sciacalli maniacali.Perchè quello che interessa alla equipe di Dottori è prender parte al banchetto della tortura, nel nome del positivismo scientifico forse, o forse per una sorta di grottesco narcisismo (già, perchè in alto nella scena si possono scovare degli Spettatori , esaltati dallo show).
L'Ammalato (ingaro del suo destino) è il vero protagonista dell'ecatombe pagana. Ma non se ne rende conto; il suo viso denuncia un distacco illogico,il suo sguardo vacuo è sintomo di una vita/non vita nell'attesa della Morte (lì sullo sfondo). Forse la sua lassità è data proprio dalla vista della falce, una sorte di rassegnazione pervade l'ammalato, che vedendo davanti a se lo spettro della morte si lascia macellare.
L'Ammalato si concede tuttavia un sussulto condiviso con i suoi carnefici, che giocano con le sue interiora tutte sparse sul pavimento.L'Ammalato forse non sa, o forse sa ma non si rende conto, che è lui la vittima sacrificale.

XY: "Si, abbiamo capito Sig. TranQualunquista, ci è piaciuta la sua critica al quadro; tutto perfetto per carità, ma lei dove vuole andare a parare? Ha parlato di una profezia Sig. TranQualunquista, potrebbe farci la cortesia di parlarci della profezia?"
Ebbene risponderò io ai tali&taluni che stanno pensado in cuor loro questo:
prendete quel quadro, guardate quella scena, poi leggete la mia critica e infine sostituite le parole che io vi dirò:

- Dottori:       Mario Monti (IT), Mariano Rajoy (ES), Antonis Samaras (GR),Pedro Passos Coelho (PR)
- SpettatoriChristine Lagarde (FMI), Mario Draghi (BCE)
- Ammalato: Stati PIGS
- Morte:        SPREAD

martedì 18 dicembre 2012

La condanna dell Anti-Berlusconismo


Siamo nel buio più pesto. La nostra fine è già segnata, pende su di noi la condanna dell'Anti-Berlusconismo; idiologia degenere di una sinistra che si è desertificata nei contenuti e ha trovato linfa vitale nella lotta(?) al Nemico(?).

Un Paese in cui è bastato (e basta ancora) dichiararsi Anti-Berlusconiamo per essere di Sinistra, è un Paese senza futuro; è solo un enorme calderone di faziosi e belve aizzate le une conto le altre.
Un Paese in cui si è acclamato con un bagno di folla e di imbecillità l'arrivo del Conte Duca Balabam, (discendente consanguigno di quella Elite finanziaria che aveva messo il Paese in ginocchio) soltanto perchè ha spodestato il Duce in carica, Berlusconi, è un Paese che paga lo scotto delle sue vecchie frustazioni.
Un Paese in cui il massimo del dibattito pubblico a cui possiamo aspirare, è una sfiancante bagarre sulle colpe e sulle responsabilità di chi ci ha portato al punto dove siamo. La sinistra tace. Non una parola sull'Europa che stanno costruendo con il terrorismo culturale, non un'attimo di titubanza sulla legittimazione divina dell'Euro, nemmeno un ripensamento sulla necessità dei tagli e della macelleria sociale.
Un Paese in cui si può sbandierare il drappo rosso dello Spread e il fascismo europeisa e paternalista che ne deriva, (solo perchè Berlusconi dichiara che "lo Spread è solo un'imbroglio") pensando di essere di sinistra, è sintomo di un paese allo sbando.
Un Paese che non parla più con il lessico delle idee (e/o delle ideologie) ma si arrocca sul cucuzzolo del rancore e dei sentimenti più viscerali, finisce sempre per collassare su sè stesso.

Questo paese che di Berlusconismo e Anti-Berlusconismo ha vissuto per 20 anni, oggi di Berlusconismo e Anti-Berlusconismo lentamente muore.

lunedì 17 dicembre 2012

Il Megadirettore Galattico Duca Conte Monti-Balabam



Il Megadirettore Galattico Duca Conte Balabam è Monti (sommo tecnico tra i tecnici), e l'altro è l'uomo qualunque (qualunquista e non ). Il primo è sì sobrio ma perfido e sadico, l'altro è il solito disgraziato, archetipo dell'Antipolitico doc ( il tassato, l'esodato, il disocuppato, il precario, lo studente senza futuro, il disabile senza assistenza, l'insegnante senza dignità salariale, il disinformato, il pensionato con pensione minima-minima ).
L'uomo qualunque è a casa ad orario di cena, come sempre, mentre prova a fare i calcoli diabolici dell'IMU e prova a districarsi nel conto di quanto ancora ha in saccoccia,e quanto non avrà, mentre d'un tratto riceve una chiamata. E' lui. E' il Megadirettore che chiama, lui divino sceso in terra, offre una seconda possibilità e redenzione. Il Megadirettore ci salverà! Evviva il Megadirettore !

L'uomo qualunque è il figliol prodigo,e il vitello grasso con cui si banchetta è il Lavoro (proprio lui!)
L'uomo qualunque potrebbe essere un'operaio dell'Ilva oppure dell'Alcoa, un'autista della CSTP o uno dei mille esodati [Un esodo (dal greco ἔξοδος, éksodos, composto di éksó "fuori" e hodós "strada") è la partenza volontaria di una comunità o di un gran numero di persone dal proprio paese, per motivi di lavoro, religiosi, politici, etici)]. Poco importa, per Balabam è solo l'ennesima occasione per dare forma alle perversioni più profonde, al sadismo più becero e grottesco; è vero, la sobrietà con cui esercita questo rituale meschino infondo lo salva (la sobrietà è salvifica, questo lo stiamo imparando sulla nostra stessa pelle).
Il Megadirettore può fare quello che vuole ai suoi dipendenti sia chiaro, perchè per i suoi dipendenti le sue cattiverie sono una carezza amara e dolce, una premura morbosa forse, ma pur sempre una premura.
Il Megadirettore tutto può, sia chiaro che tutto può.
A noi uomini qualunque (qualunquisti e non) rimane solo la magra consolazione di sorridere, mentre siamo sul tetto. Perchè ogni uomo è destinato ad essere parafulmine nel Paese di Balabam.

sabato 15 dicembre 2012

Gli Incostituzionalissimi del premierato

 

Il premierato a voi piace ?! Vi entusiasmano le sfide a colpo di fioretto e propaganda da talk-show dei candidati premier ?! Quale piace a te ? il grasso, basso e furbetto oppure l'altro paonazzo, pelato e simpatico ? Preferisci quello, quello con i baffi e con la parlantina svelta e incalzante ? Ma Molto meglio quell'altro là, quello con il sorrisetto stampato in volto, piacione e smaliziato !
O popolo, il premierato non esiste ! Sappiate che l'Italia è una Repubblica Parlamentare, e nel sistema politico detto Repubblica parlamentare il parlamento è l'unica istituzione a detenere la rappresentanza della volontà popolare, in quanto tale elegge in modalità differenti sia il governo sia il presidente.
 
Qualcuno di voi forse pensa di essere negli States probabilmente, pensa che l'Italia sia invece una Repubblica Presidenziale. Mi dispiace, ma non è così. Potremmo discutere per ore e giorni sulla legittimità di scegliere il proprio presidente del Consiglio oppure no. Ma qui( in questo Paese in cui si può fare tutto e il contrario di tutto) può anche succedere che con un colpo di mano si possa cambiare la forma dello Stato.
il Berlusconismo e l'Anti-Berlusconismo possono riuscire in questo miracolo. La realtà delle cose è che hanno barricato il parlamento, hanno eretto un muro alto e spesso a difesa degli interessi specifici dei partiti ( quelle macchine del potere, carri-armati di falsa democrazia e vuota rappresentatività). Torneremo alle urne dopo 7 anni, con quella porcata di legge elettorale che non elegge ma nomina il parlamento! O popolo, tu dimmi: una Repubblica che cambia la forma dello Stato con la truffa, ha ancora qualcosa di democratico ? Una Repubblica in cui il diritto fondamentale ad eleggere il parlamento si è trasformato in elemosina e/o lusso ha ancora qualcosa della Repubblica parlamentare  che dovrebbe essere ?
 
Disse una volta un tale, il 16 Novembre 1922, insediandosi alla Camera dei Deputati :"Potevo fare di questa aula sorda e grigia un bivacco di manipoli: potevo sprangare il Parlamento e costituire un Governo esclusivamente di fascisti. Potevo: ma non ho, almeno in questo primo tempo, voluto"
Ebbene miei cari quel parlamento è questo parlamento ( una stanza vuota e deformata dagli specchi, spolpata della sua rappresentatività e del suo ruolo istituzionale).
Il premierato evidentemente vi consolerà, potrete tornare a masturbarvi seduti comodamente sul sofà tra la solita puntata di Porta a Porta e Ballarò. Andateci piano però, c'è sempre il rischio di rimanere ciechi.

martedì 11 dicembre 2012

La Grande Città

 
C'era una volta una città chiamata Europa. Quella città un tempo era un agglomerato di paeselli e boghi.Ogni borgo era una realtà autonoma, ognuno aveva le sue strade (alcune erano malconce e altre erano solo sentieri) e ognuno aveva le sue specificità: c'era un borgo medioevale pieno di artigiani d'eccellenza e piccole botteghe, con monumenti sì belli e a volte tenuti male (tanta corruzione e malavita, ma andava bene così). C'era poi un paesino piccolo ma pieno di risorse, con una grande flotta e tanti pescatori (e quindi tanto pesce). C'era poi la cittadella-industria, con tanto lavoro e tanta produttività, con un'economia solida ed efficiente. C'era il borgo della cioccolata e della birra, le piccole cittadelle del Nord,quasi deserte ma con tanti giovani in gamba. Insomma, di boghi e paeselli ce n'erano tanti (ognuno con le sue rogne e con le sue eccellenze) ed erano sparsi uno lontano dall'altro.
C'era tanta campagna che li divideva, e delle autostrade che li collegavano.
Ma un giorno venne un architetto, dall'accento forte (mezzo matto come tutti gli architetti), che andò dai sindaci di tutti i piccoli borghi e disse:
-"Io ho intenzione di costruire una grande città,anzi La Grande Città; una città unica, una città che inglobi tutti i piccoli borghi. Una città moderna, una città nuova, una città meravigliosa. Piena di giardini,di infrastrutture. Ci saranno gli ospedali per gli ammalati, e le industrie per produrre; ci saranno tanti centri commerciali per comprare e tante case da costruire. Sarà un affare per tutti."
 
Disse così l'architetto, con il piglio entusiasta di ogni urbanista lusingato dalle sue stesse utopie urbane. E quando l'architetto parlò, i sindaci dei paeselli erano ammaliati, totalmente incantati dalle promesse della città nuova. Accettarono prontamente, senza chiedere il parere dei loro cittadini, pensarono: "Caspita, ma un'occasione così quando mi ricapita?". Tornarono ognuno nel proprio paese e tennero un discorso solenne ai campaesani. I toni erano esaltati, le prospettive erano strabilianti, il futuro stava bussando alle loro porte e lo faceva in marcia trionfale. I paesani, (tutta gente di campagna e popolino,intendiamoci) non potevano che compiaciersi di tale manna dal cielo.
Da lì a poco presero i lavori per La Grande Città, e le stade e i quartieri furono tutto un cantiere. Si costruiva, e si costruiva e si costriva senza sosta. La città prendeva sempre più forma mattone dopo mattone, tangenziale dopo tangenziale, stazione dopo stazione.
Viverci poi fu uno sballo all'inizio. Adesso si poteva andare a lavorare nella cittadella-industria e comprare  birra nel borgo dei birrai, si potevano visitare le chiese del borgo modioevale, e fare shopping lungo il boulevard della scimmia.
Diciamoci la verità, La Grande Città era una pacchia, una benedizione.
 
 
Poi venne il giorno in cui il borgo medioevale, la cittadella sul mare di/là e quella sul mare di/qua, vennero sventrate e al loro posto furono costruiti grandi blocchi, edilizia di quart'ordine dall'architettura dura e severa. Lentamente alcuni borghi furono sostituiti da enormi palazzoni di cemento, insomma delle Banlieues terribili e senza grazia, luoghi di alienazione e fortemente isolati, fortemente periferici al grande centro.
Già, l'architetto non aveva detto a tutti che La Grande Città ha bisogno di grandi periferie. Senze le grandi periferie ( luoghi senza negozi e senza servizi, senza monumenti e senza giardini ) il gande miracolo non poteva compiersi. Le regole affichè la grande città funzionasse erano molto semplici: doveva esserci un centro dove vendere e comprare le merci prodotte, una zona industriale dove produrre, e delle periferie che dotassero le industrie della manovalanza di cui c'è bisogno, affichè la grande macchina della grande città potesse funzionare.
La gerarchia era molto severa, la città doveva essere così. Ma evidentemente la luna di miele non poteva durare a lungo. La città dopo un pò di tempo divenne invivibile, piena di smog e con alti tassi di criminalità, la disoccupazione era schizzata alle stelle e le industrie chiudevano, e addirittura negli ospedali si entrava solo per estrazione a sorte (la grande città non poteva curare tutti i suoi cittadini). Insomma, non era proprio come avevano promesso, così il primo giorno del mese dei barbagianni,  dalle banlieues vennero fuori in migliaia, vennero fuori con le spranghe e con le molotov. Quell'onda di disperati non voleva più vivere nella Grande Città. La Grande Città però aveva bisogno di loro, così il Grande Architetto della Grande Città salì sulla torre di ebano, la più alta di tutta la contea, e disse ai suoi cittadini: 
-"E' vero, la città non è come vi avevo promesso, oggi è caotica e malsana, pericolosa e violenta, ma non tutto è perduto.  Ormai dalla Grande Città non si può tornare indeitro; la città può e deve essere più grande, perchè abbiamo bisogno di più industrie e perchè con l'edilizia creeremo milioni di posti di lavoro. Costruiremo grandi opere pubbliche, gasdotti ed inceneritori, sale bingo e grattacieli altissimi, organizzeremo un incredibile Expo sulla luna e doteremo le vostre periferire di tanti musei dell'arte contemporanea.
La Grande Grande Città sarà bellissima, dovete avere fiducia nella Grande Città.
Costruiamola insieme, costruiamola adesso !"
 

sabato 8 dicembre 2012

Il salto generazionale


"Occorre premettere che, secondo i criteri storiografici e politologici, la denominazione di una forma di stato preceduta da aggettivi numerali indica, generalmente, i regimi dello stesso tipo che si sono succeduti discontinuamente in un paese con assetti costituzionali e istituzionali differenti, quali ad esempio i Reich tedeschi, o le Repubbliche francesi.
Estratto da Wikipedia alla voce "prima repubblica".






La storiografia e le parole, ci aiutano a capire il mondo; sono passati 25 anni dalla caduta del muro di Berlino, che ebbe come effetto la definitiva estinzione di PCI, PSI, e DC, e dalle sentenze del Maxi-processo di Palermo, che innescò la violenta reazione stragista della mafia, che evidentemente aveva avvertito la fine di un'epoca e tentava di imporre nuovi equilibri. Già, nuovi equilibri, perchè senza DC e senza Andreotti la mafia non avrebbe potuto perpetuare la sua influenza nella cosa pubblica. Iniziò allora la trattativa Stato-Mafia, di cui oggi si è tornati a parlare, a seguito della controversia tra il Quirinale e la Procura di Palermo. Sono passati vent'anni da Tangentopoli e dalla fuga di Bettino Craxi, data storica in cui venne proclamata la fine della "prima" Repubblica. Ed oggi, a distanza di tanto tempo, la "seconda" Repubblica che avrebbe dovuto succederne, sembra essere finita. Hanno già battezzato la "terza".
Prima Repubblica (1792-1804)
Seconda Repubblica (24 febbraio 1848 - 2 dicembre 1851).
Terza Repubblica (4 settembre 1870 - 10 luglio 1940)
Quarta Repubblica (13 ottobre 1946 - 28 settembre 1958)
Queste sono le Repubbliche Francesi nel tempo, che non presentano nessuna continuità cronologica ma formale. E invece quelle "italiane" ?
La realtà storica italiana, quindi ci suggerisce che il cambiamento tanto enfatizzato nell'identificare una successione di repubbliche, è solo una truffa semantica, perchè in realtà di Repubblica ce n'è una sola! (ah, come la mamma).
Se così non fosse, la Mafia avrebbe iniziato una nuova stagione stragista ogni qual volta gli equilibri costituiti con un certo sistema politico fossero stati compromessi. L'Italia stava per cambiare dopo la caduta del muro, la Mafia non voleva però che cambiasse nulla, che non venisse meno il sistema compiacente della DC. La Mafia ha trattato con lo Stato, e lo Stato non è cambiato perchè avrà assicurato alla Mafia che gli equilibri maturati con Andreotti, con quel sistema politico, non fossero alterati.
C'è stata nel dopo-guerra la Prima Repubblica Democristiana, e ad oggi siamo ancora in quel quadro politico; uno stato costruito con il pilastro della Mafia. I vari Casini, Bersani e Berlusconi ,i partiti tutti, sono propagine della stessa storia. Se volessimo davvero provare l'ebbrezza del cambiamento (quello vero), dovremmo avere il coraggio e la forza di compiere un salto generazionale. Un decreto legge che imponga la formazione di un Governo che abbia alla Camera e al Senato dei venticinquenni. Orde di giovani ai cui non gli si possa parlare di DC,PSI e PCI; che non abbiamo nemmeno la vaga idea di cosa sia stata piazza Fontana e la strage di via D'Amelio. Possiamo trovare salvezza e cambiamento, solo rifugiandoci in un oblio generazionale, un taglio netto con quelle generazioni che hanno costuito questo Paese. Dobbiamo avere il coraggio di sacrificare tutti, gli onesti e i collusi, i galantuomini e gli uominiccioli. Dobbiamo amputarci quell'arto in cancrena che ci trasciniamo dietro, e che lentamente infetta ogni parte sana del Paese.

Invoco un salto generazionale, un atto estremo di fede.
La Prima Repubblica Democristiana lentamente ma inesorabilmente sta crollando, perchè anche i vecchi gerarchi prima o poi muoiono.

mercoledì 5 dicembre 2012

L'isola di Pasqua,Kyoto e le jardin en mouvement

 
"Avevo scelto di parlare di ecologia senza utilizzare la parola, portata fino al livello più basso della disaffezione di tante battaglie, esitazioni, radicalismi. Giardino[...] è un termine più adatto.Si vede dietro la parola ambiente dispiegarsi tutta una batteria di macchine[...] destinate a mietere il sapere per farne balle da fieno.Terribile rivelazione: la terra come territorio riservato alla vita è uno spazio chiuso[...]. E' un giardino. Non appena enunciata, questa constatazione rinvia ogni umano, passeggero della Terra, alle proprie responsabilità."
 
 Gilles Clèment,Manifesto del Terzo paesaggio,Quodlibet
In questo interessantissimo saggio, pubblicato in Francia dall'oramai celebre paesaggista e giardiniere, viene coniata una parola nuova che riempe quella sensibilità per l'ambiente (che spesso in nome delle lotte faziose ha finito per svuotare o radicalizzare la parola "ecologia"):
la Terra è a tutti gli effetti un giardino planetario.
E' questa riflessione banale che riesce ad arrivare al cuore del problema, di tutte quelle lotte e dibattiti sul tema della sostenibilità e della tutela.
La Terra in quanto giardino,è un sistema chiuso. Non importa la vastità del suo perimetro, non importa che vada dalla Cina al Rwanda e dalla Finlandia all'Etiopia. La miopia dell uomo è nel suo provincialismo biologico, il suo appartenere ad una parte di quel giardino, e non intravedendone i confini ritenerlo un sistema aperto, infinito. Ricorda molto la tesi pre-tolemaica che ritenevano la terra come un piano infinito,indeterminato. 
Sapete cosa è successo sull'Isola di Pasqua nel 1700 D.C.? Ci fu una crisi ecologica che provocò la fine della popolazione indigena. Per costruire i titanici Moai, si richiedeva una ingente quantità di legname, così l'isola fu depredata delle foreste senza un'attenta rivitalizzazione della flora, con il risultato che il deserto e la steppa avanzarono fino a mettere in ginocchio l'economia locale.
E perchè è successo lì ? Perchè quel territorio era un'isola ( ciò di più assommabbile ad un sistema ambientale chiuso).Quindi incrociando le teorie del jardin en mouvement di Clèment e la lettura storica del suicidio polinesiano, si potrebbe coniare il sillogismo: La Terra è un'Isola di Pasqua planetaria, niente di più e niente di meno.
 
E adesso vi domanderete: Si ok, ma con Kyoto adesso cosa vuoi farci? Ebbene sappiate che dal 1 gennaio 2013 il mondo può tornare a emettere senza limiti gas serra. Gli impegni di riduzione dell'inquinamento accordati nel 1997 da 37 nazioni tramite il Protocollo di Kyoto scadranno, lasciando il pianeta senza alcuna regolamentazione internazionale sul clima. Con buona pace dei Paesi emergenti quali Cina,India,Brasile che potranno vivere il loro ebbro sogno di beatitudine e industrializzazione, e costruire i loro Moai pagani, idolatrando il capitalismo e la produttività, e la promessa dello sconfinato edonismo contemporaneo.

Parafrasando le parole di Andy Warhol
-In the future everyone will be world-famous for 15 minutes, now it's your turn China.

 








 


 

Hanno ucciso l'Europa! Evviva l'Europa!


"Nella mitologia greca Europa era la figlia di Agenore re di Tiro, antica città fenicia colonia greca e in area mediterraneo-mediorientale. Zeus, innamoratosi di questa, decise di rapirla e si trasformò in uno splendido toro bianco. Mentre coglieva i fiori in riva al mare Europa vide il toro che le si avvicinava. Era un po' spaventata ma il toro si sdraiò ai suoi piedi ed Europa si tranquillizzò. Vedendo che si lasciava accarezzare Europa salì sulla groppa del toro che si gettò in mare e la condusse fino a Creta. Zeus si ritrasformò in dio e le rivelò il suo amore. Ebbero tre figli: Minosse, Sarpedonte e Radamanto. Minosse divenne re di Creta e diede vita alla civiltà cretese, culla della civiltà europea. Il nome Europa, da quel momento, indicò le terre poste a nord del Mar Mediterraneo."
Pan-europeismo e anti-europeismo sono facce della stessa medaglia: dove finisce uno Stato ed inizia l'Europa? Oggi c'è la crisi economica e sociale che incombe, che pende sulla testa del Vecchio Continente come una spada di Damocle. L'Europa si sta sgretolando sotto il peso di una moneta unica che tiene insieme gli Stati della UE (alcuni, specificatamente 17 su 27), che però d'altro canto invece che collaborare si fanno guerra fraticida, speculando sugli specifici interessi del proprio Paese. Se ci sono 17 bambini che ciucciano latte dalla stessa mammella, e che nel decidere quando,come e dove ciucciarla si fanno la guerra, sono solo due le cose da fare: -A Ognuno per se, a ciucciare la sua tetta indipendentemente. -B Prendere quella tetta, renderla una super-tettona così da poter soddisfare tutte le esigenze dei pargoli.
Invece no. Una certa ortodossia culturale, tamburellata quotidianamente da televisioni,giornali ed una maggioritaria fetta di borghesia (intellettuale e non), si è insinuata in ognuno di noi.Hanno lasciato sedimentare nel nostro inconscio l'idea che senza Europa (questa Europa) saremmo tutti spacciati. Stanno costruendo la (nuova?) Europa con il fascismo culturale, il totalitarismo di opinione, che non avrebbe potuto imporsi se alle porte non ci fosse stato il baratro, l'Ade, la peste. Esiste un dibattito nazionale  sull'Europa? Nei tanto beneamati talk-show i pappagalli della BCE (quelli che canonicamente chiamiamo politici oggi) ci ripetono che ci vuole più Europa! non basta la moneta unica,ci vuole il mercato unico europeo, ci vuole regime fiscale europeo, ci vuole una governance europea. E mentre in Europa non si parla di Europa, la stessa oligarchia dirigente che aveva voluto qusta Europa approva il MES(Meccanismo Europeo di Stabilità) per costruire ancora più Europa senza chiedere consenso a nessuno. 
Ma esiste una domanda ancora più banale; Senza moneta unica non esisterebbe più l'Europa? Dall'Impero Romano a Napoleone,passando per il feudo Papale, l'Europa ha sempre avuto confini cangianti e monete delle più svariate. L'Europa non è classificabile in un quadro storico univoco, immutabile, permanente. L'Europa (quella che qualcuno vorrebbe Stati Uniti d'Europa) non può essere uno Stato unitario e federale (come è successo ai nostri cugini Stati Uniti d'America). Gli USA non sono stati un palinsesto sociale; il federalismo si è potuto costruire perchè la società che lo ha costruito aveva la stessa matrice culturale, la stessa lingua, la stessa idea si società. Gli USE sarebbero una grossolana accozzaglia di Stati già pienamente Stati, ognuno con la sua lingua e il suo passato specifico, differenti nelle economie e nelle strutture sociali, distanti nel welfare, nel sistema scolastico e nella ricerca. Si può (si deve) investire nella UE, nel costruire una Europa che però non sia uno Stato unico, chiuso e omogeneo ma un insieme di Stati di-versi ma uni-tari. L'Europa che si dovrebbe costruire prima di tutto è quella della cultura e dei diritti, della flessibilità del mondo del lavoro, prima che dei trattati di Maastricht e deI Fondo europeo di stabilità finanziaria (FESF). L'Europa non ha bisogno dell'Euro per esistere, e chi ritiene eretica questa affermazione o mente o vive in un antistoricismo ottuso e bieco.
La Nuova Europa la sta costruendo la finanza in Grecia, Spagna, Portogallo e Italia. E la finanza nel farlo sta smantellando il tessuto sociale e statale, la struttura pubblica e la soglia dei diritti nel lavoro. Svendiamo pezzi di democrazia e di progresso civile per far calare di qualche punto il famigerato SPRED (che evidentemente non essendo la causa di nulla, non può nemmeno essere la cura per niente). Hanno scelto per noi. Hanno scelto più Europa. Lo stanno facendo con il fascismo. Ci sono periodi storici in cui o sei fascista o antifascista; oggigiorno o sei pan-europeista o anti-europeista. Tu da che parte stai ?