giovedì 24 gennaio 2013

9/11/CRACK

 
Questo manifesto nasce dalla rabbia e dalla paura. Dalla rabbia di chi quel giorno di Novembre di 14 mesi fa, vedeva il suo Paese sgretolarsi sotto gli occhi, con la terribile sensazione di essere inermi, e poi ha scoperto che dietro c'era un vile fine politico. Dalla paura di sentirsi davvero scivolare nel baratro, con una velocità ed una tragicità spiazzante.
Quel giorno di Novembre, io lo ricordo bene, ricordo bene l'angoscia con cui seguii infinite dirette TV che riportavano l'impennata fuoribordo dello SPREAD. Ricordo le faccie scomposte e ghibelline dei politici, che si ragguagliavano solo ora dello sfacelo del Paese. Ricordo la sensazione che fosse tutto finito, che alle porte avessimo la Grecia della Troika.


Quel giorno i giornali titolavano : "Italia sul baratro" , "mercati precipitano, spread impazzito" e "allarme rosso!" .Lo SPREAD (a quei tempi, per noi comuni mortali, parola ancora ignota) non era nemmeno nei nostri più remoti incubi.
Ho avuto paura io quel giorno, e capire sempre più e sempre più lentamente che quella paura è stato un gioco al ricatto, una mossa in una partita più grande di noi, in nome di quell'Europeismo che solo attraverso una crisi avrebbe potuto subire una accellerata, mi indigna. Ho avuto paura quel pomeriggio, nel vedere uno Stato crollare, nel vedere il buio pesto per il mio futuro, nel sentire la terra tremare sotto i piedi. E' stato terribile scoprire poi, che dietro quella paura, c'era un progetto fascita e paternalista, che si apriva un varco nella nostra fragilità storica e che voracemente puntava a cannibalizzare il diritto di auto-determinazione dei popoli dell'Euro-zona, e le sovranità costituzionali.
Noi dimenticherò mai quella angoscia. Chi mi ripagherà di quelle menzogne a cui ho creduto, e di cui ho avuto timore ? Chi mi ripagherà dell'indignazione di scoprire che sulla pelle viva dei cittadini si è voluto salvare il marcio sistema bancario che aveva provocato quella crisi ? Vi chiedo chi, anche a voi, restituirà tutto questo ?
 
Per quanto mi riguarda quella data segna un inizio ed una fine.
La fine di una Repubblica rappresentativa, che con tutti i limiti e le indecenze che il nostro Paese aveva generato, ci garantiva ancora una qualche parvenza di vera democrazia. La fine di un sogno, costruito con il sangue e con la fatica, con l'imbroglio dell'Unità di Italia e la Resistenza; la fine di chi ha preservato la nostra libertà tra le bombe e le stragi di mafia. Questo paese è stato costruito sul sangue di troppi, e quel giorno è crollato con l'arroganza di una certa borghesia bicamerale.
L'inizio. L'inizio di una governance virtuale, una oligarchia spudorata e conclamata; la creazione di un grande stato Europeo costruito con la mannaia dell'Austerità e dello smantellamento dello stato sociale, impregnato di retorica e demenza, che punta alla fame dei suoi popoli, perchè nella fame dei popoli l'oligarchia diventa più forte. L'inizio delle fine dell'Europa (quella che sognavano i nostri padri costituenti) come progetto di una convergenza comunitaria.
 
Quel giorno, 9/11/2011 è cominciato questo Fascismo Europeista, che in troppi hanno ancora il coraggio di difendere. Non io, non altri come me, che vedono in questo totalitarismo culturale un muro invalicabile. Se vogliono possono chiamarci populisti, a noi non dispiace, ma anzi ci dimostra che la grande elite della Bastiglia ha sempre paura della rivoluzione.

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