sabato 12 gennaio 2013

Truman Show

 
A prscindere da qualisasi sia il proprio orientamento di voto, la propria appartenenza ad una particolare area politica, se dovesse avverarsi quello che oggi Beppe Grillo ipotizza per l'ammissione alla competizione elettorale, il nostro Paese sarebbe diventato realmente e inoppugabilmente il Truman Show evocato dal comico. Se a essere esclusi fosse il suo movimento, la lista civica di Ingroia, o addirittura quella del Conte Duca Balabam (mio acerrimo nemico, si intende).
Sarebbe impossibile nascondere la farsa che vuole farsi realtà, la rappresentazione che supera il reale, la narrazione che oltrepassa il narratore. Tutto crollerebbe in una notte, tutto quello che abbiamo creduto di vivere con così tanto vivido senso realistico; dalle bagarre tra le parti e la tanto amata altalena dell'alternanza. La Grande-Macchina dell'apparato di Partito si mostrerebbe in tutto il suo totalitarismo, in tutto il suo siderevole cannibalismo atavico.
Ci renderemmo conto, come usciti da una notte immensa e febbrile, che abbiamo vissuto di proiezioni farlocche ed evanescenti commedie di (falsa) rappresentatività parlamentare.
 
Tutto crollerebbe in una notte, perchè la democrazia perderebbe quasi tutto il suo senso, quasi tutta la sua credibilità, verrebbe meno quel poco che resta del sentore di uno Stato.
A perdere non sarebbe quella parte politica (che può o non può piacere) ma tutto l'apparato -Italia che pensavamo fosse democrazia vera, ma che drasticamente si rivelerebbe per il suo essere una becera stanza degli specchi.
Tutto crollerebbe in una notte, perchè quello che avevamo pensato di aver costruito insieme, (grazie ai nostri padri costituenti) si sgretolerebbe irrimediabilmente, piegandosi su sè stesso come un castello di carte, lasciando un solco non più recuperabile tra le Istituzioni e il (così detto) popolo. Non ci sarebbe più Stato, semplicemente perchè nessuno crederebbe più a Gesù avendolo visto sprofondare sulle acque. Precipiteremmo in una distropia collettiva di autoditruzione, per cui se lo Stato non è più garante della democrazia, allora la democrazia andrebbe ricercata sotto altre forme.
Tutto crollerebbe in una notte, perchè l'astenzionismo schizzerebbe al 70% e gli organi elettivi altro non diventerebbero se non stucchi superficiali, superfetazioni della Repubblica Parlamentare e rappresentativa che dovremmo essere.
 
Qui non ne va della possibilità di questa o quella formaziona politica di entrare in Parlamento, sia chiaro. Qui si tratta di salvaguardare quel poco che resta di Stato, e quel residuo di democrazia che ci hanno lasciato. Perchè se tutto crolla in una notte, quel che resta è solo rovina e macerie, banchetto per sciacalli e profanatori del tempio.

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