martedì 1 gennaio 2013

il Banco, la Matta e il Mazzo













Passate le feste (diciamo le cose come stanno) ne abbiamo tutti le palle piene di serate a casa di amici e parenti, riuniti a giocare a carte, nel goffo tentativo di trasformare scantinati e taverne in bische più o meno credibili. Ebbene Signori miei cari, ne avremo ancora per molto. Il Banco (della politica) gira senza sosta, frenetico e ansiotico, si acquatta nei nostri soggiorni lustrati e freschi, mentre l'eco della sua voce rimbomba nelle nostre stanze fredde e vuote. Il Banco è un tipo piuttosto maniacale, avido e sibillino. Se dovessi dargli un volto sarebbe vagamente simile al Merda di Pasoliniana memoria. Fate ogni sorta di scongiuro, perchè ce lo ritroveremo tutti i santi giorni a girovagare per salotti televisivi, a farsi intervistare nei giornali, cimentandosi in improbabilissime campagne elettorali di terz'ordine.
Il Banco gira e rigira, come una trottola impazzita, nel delirio febbrile di una danza barbara, un raccapricciante valzer della demenza che come un vortice riscucchia tutti i benpensanti e i piccolo-piccolo-borghese di cui l'Italia è piena.
Televisioni e giornali fanno da orchestra strampalata, la musica del "Fate Presto!" impazza già, mentre il Banco balla il valzer, e insieme a lui tutta l'opinione pubblica (così chiamano i raffinatissimi della semantica il popolino).




Il Banco gira, perchè ad un certo punto è uscita la Matta!
Quando esce la suddetta carta, al tavolo da gioco c'è sempre scompiglio. Il Banco, che certosinamente stava segnando (mentalmente) le carte già uscite e quelle ancora da tirare, così da poter essere piu sicuro nelle sue giocate, sà che dovrà ricominciare tutto daccapo. Non c'è più la conta, e torna in campo lo spauracchio di carte che pensavi non ci fossero più. La Matta insomma, è la carta che non ti aspetti, come ad esempio il commissariamento da parte di BCE+UE+FMI.Potrebbe essere la candidatura di un tale che non pensavi fosse un giocatore,che pensavi passasse la mano; oppure potrebbe essere il culo spietato del solito pivello che pensavi fosse lì per far numero (e che puntualmente "sbanca" alla prima ). Potrebbe essere anche il rampante distacco e disgusto da parte dell'opinione pubblica (sarò anche io accorto a non chiamarvi popolino), oppure lo spettro di una schiacciante vittoria da parte del PDA (Partito Degli Astenzionisti). Potrebbe anche essere che il Banco sia stato già scoperto, che tutti sappiano che è un baro (perchè la Matta è uscità già una volta nel '93,e mischia mischia, il mazziere è rimasto lo stesso, e molti se ne sono accorti).

La Matta insomma, potrebbe essere tutto,il contrario di tutto e il suo contrario ancora.
La grande-grandissima macchina dell'apparato di partito allora si mette in moto, in tutta la sua proverbiale potenza. Il carro-armato del potere para-statale,spinto dall'istinto di sopravvivenza difende la sua vita, la sua ragion d'essere. I plutoni dell'apparato devono riscrivere alleanze e inimicizie, ridisegnare gli assetti dello status-quo. Se il gioco riuscirà al Banco, ne usciranno tutti indenni. E' una guerra senza arsenali e senza armi, una farsa di tattiche e schieramenti. Il grande-grandissimo apparato è solo uno, ma deve sembrare plurale e diversificato (nel nome della Sinistra,della Destra e del Cento).
Il Banco non vuol certo perdere il piatto (succulento come sempre è stato),a discapito di niente e di nessuno.

E mentre il Paese vive il suo quotidiano dramma elettorale, chi come me cerca un angolo quieto e distaccato da cui poter sbirciare, vive sempre più con l'angoscia e la gratificante ironia di sapersi in una poesia di Paul Celan, oppure in una tela di Francis Bacon. La consapevolezza di essere in un delirio collettivo e inconsapevole, rende il mio gigantesco grido di rabbia e di indignazione solo l'ennesimo fuori-onda di un teatrino, che logora e trita tutto. La consapevolezza di essere nella follia da savio non può che schiacciare me, e chi come me balla nel valer della demenza soltanto per pura inerzia. E mentre il Banco sbraita e la Matta troneggia sui tutti i tabloid-del-contropelo, Il Mazzo viene mischiato in fretta e furia. Perchè le carte nel Mazzo da gioco sono 40, e questo il Banco lo sa nonostante la Matta. Finito il teatrino e gli schiamazzi, mischiate le carte si ritornerà a giocare con le 40 carte di prima. Perchè la Matta porta scompglio, ma il mazzo di carte non si cambia.

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