domenica 23 dicembre 2012

talk/show on mute


"BAMBINI VENITE, SI E' FATTA L'ORA DEL TALK SHOW"

Con questa frase esordisce mamma/scimmia, dopo la cena a base di banane fritte-fritte, rivolgendosi ai suoi cari figli/scimmia, che seccati dalla routine della TV serale rispondono in malo modo. Papà/scimmia invece è già seduto in poltrona, vestito con il tipico e squallido pigiamino da uomo appartente alla classe media-media; attende intrepido l'inizio delle trasmissioni. E' il momento migliore della serata.
La trasmissione inizia alle 20:38 esatte, il magnifico telconduttore/gorilla è già sul fondo della scena, vestito di cuoio e paiette,con un grosso pon-pon sulla giacca.Gli ospiti sono già in sala, rinchiusi in due grosse gabbie in ferro battuto (ci sono i vari politici/scimmia, giornalisti/scimmia, e gli economisti/scimmia). Sono tutti ancora calmi e mansueti, il bon-ton non manca insomma.[C'è la gabbia di Sinistra, dove possiamo trovare per la maggiore gli intellettual/gibboni e gli elitari/pongo&co. Nella gabbia di Destra invece ci sono gli immancabili italioti/babbuini e le sgallettate papi/bertucce.]
Il magnifico teleconduttore/gorilla mentre avanza nella sala (seguito dalla paradisiaca luce dell'occhio di bue, e dalla pacchiana fanfara dello Stato delle Scimmie) impugna nella mano destra un pungolo, affilato e pungente, che agita in aria con piglio da circense. La folla s'aizza, le scimmie nelle gabbie iniziano ad urlare, la sala oramai è una bolgia.


Sugli spalti ci sono quei rincoglioniti degli spettatori/orango, che battono le mani a comando (un impulso, una scossa gli arriva agli elettrodi con cui sono collegati). Non c'è nemmeno bisogno del segnale, sono poco più che fantocci da telecomandare a distanza. Intanto il magnifico teleconduttore/gorilla incalza gli ospiti di domande, mentre li punzecchia virulento nel tentativo di alzare i toni della bagarre (e dello share).
Papà/scimmia dall'altra parte dello schermo invece è serafico (lasciandosi ogni tanto scappare i Vaff*****o e surrogati) osserva con attenzione tutte le esagitazioni degli Ospiti (così li chiaman). La sua attenzione tuttavia non è quella di chi vuol sapere, di chi cerca in quegli schiamazzi animaleschi una qualche risposta (non parliamo nemmeno di verità); sembra che a lui non interessino i contenuti, la sua attenzione è tutta rivolta alla forma, alla battaglia su due fronti (o meglio tra due gabbie) che si consuma nei colorati rotocalchi televisivi, (solo lontanamente assommabile alla storica guerra tra bene-male) e a cui lui vuole predere parte (la sua iniqua parte) Quello schermo è una tela bianca su cui il papa/scimmia, frustrato per la sua condizione da uomo medio-medio, può proiettare la rabbia inespressa, lasciandosi trascinare nel girone brutale di insulti e schiamazzi.

Per papà/scimmia i talk-show, si capisce, sono una soap-opera.
E' tutto pronto, la grande macchina dell'imbecillità può iniziare (stasera come tutte le sere).

Nessun commento:

Posta un commento