mercoledì 5 dicembre 2012

L'isola di Pasqua,Kyoto e le jardin en mouvement

 
"Avevo scelto di parlare di ecologia senza utilizzare la parola, portata fino al livello più basso della disaffezione di tante battaglie, esitazioni, radicalismi. Giardino[...] è un termine più adatto.Si vede dietro la parola ambiente dispiegarsi tutta una batteria di macchine[...] destinate a mietere il sapere per farne balle da fieno.Terribile rivelazione: la terra come territorio riservato alla vita è uno spazio chiuso[...]. E' un giardino. Non appena enunciata, questa constatazione rinvia ogni umano, passeggero della Terra, alle proprie responsabilità."
 
 Gilles Clèment,Manifesto del Terzo paesaggio,Quodlibet
In questo interessantissimo saggio, pubblicato in Francia dall'oramai celebre paesaggista e giardiniere, viene coniata una parola nuova che riempe quella sensibilità per l'ambiente (che spesso in nome delle lotte faziose ha finito per svuotare o radicalizzare la parola "ecologia"):
la Terra è a tutti gli effetti un giardino planetario.
E' questa riflessione banale che riesce ad arrivare al cuore del problema, di tutte quelle lotte e dibattiti sul tema della sostenibilità e della tutela.
La Terra in quanto giardino,è un sistema chiuso. Non importa la vastità del suo perimetro, non importa che vada dalla Cina al Rwanda e dalla Finlandia all'Etiopia. La miopia dell uomo è nel suo provincialismo biologico, il suo appartenere ad una parte di quel giardino, e non intravedendone i confini ritenerlo un sistema aperto, infinito. Ricorda molto la tesi pre-tolemaica che ritenevano la terra come un piano infinito,indeterminato. 
Sapete cosa è successo sull'Isola di Pasqua nel 1700 D.C.? Ci fu una crisi ecologica che provocò la fine della popolazione indigena. Per costruire i titanici Moai, si richiedeva una ingente quantità di legname, così l'isola fu depredata delle foreste senza un'attenta rivitalizzazione della flora, con il risultato che il deserto e la steppa avanzarono fino a mettere in ginocchio l'economia locale.
E perchè è successo lì ? Perchè quel territorio era un'isola ( ciò di più assommabbile ad un sistema ambientale chiuso).Quindi incrociando le teorie del jardin en mouvement di Clèment e la lettura storica del suicidio polinesiano, si potrebbe coniare il sillogismo: La Terra è un'Isola di Pasqua planetaria, niente di più e niente di meno.
 
E adesso vi domanderete: Si ok, ma con Kyoto adesso cosa vuoi farci? Ebbene sappiate che dal 1 gennaio 2013 il mondo può tornare a emettere senza limiti gas serra. Gli impegni di riduzione dell'inquinamento accordati nel 1997 da 37 nazioni tramite il Protocollo di Kyoto scadranno, lasciando il pianeta senza alcuna regolamentazione internazionale sul clima. Con buona pace dei Paesi emergenti quali Cina,India,Brasile che potranno vivere il loro ebbro sogno di beatitudine e industrializzazione, e costruire i loro Moai pagani, idolatrando il capitalismo e la produttività, e la promessa dello sconfinato edonismo contemporaneo.

Parafrasando le parole di Andy Warhol
-In the future everyone will be world-famous for 15 minutes, now it's your turn China.

 








 


 

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