sabato 8 dicembre 2012

Il salto generazionale


"Occorre premettere che, secondo i criteri storiografici e politologici, la denominazione di una forma di stato preceduta da aggettivi numerali indica, generalmente, i regimi dello stesso tipo che si sono succeduti discontinuamente in un paese con assetti costituzionali e istituzionali differenti, quali ad esempio i Reich tedeschi, o le Repubbliche francesi.
Estratto da Wikipedia alla voce "prima repubblica".






La storiografia e le parole, ci aiutano a capire il mondo; sono passati 25 anni dalla caduta del muro di Berlino, che ebbe come effetto la definitiva estinzione di PCI, PSI, e DC, e dalle sentenze del Maxi-processo di Palermo, che innescò la violenta reazione stragista della mafia, che evidentemente aveva avvertito la fine di un'epoca e tentava di imporre nuovi equilibri. Già, nuovi equilibri, perchè senza DC e senza Andreotti la mafia non avrebbe potuto perpetuare la sua influenza nella cosa pubblica. Iniziò allora la trattativa Stato-Mafia, di cui oggi si è tornati a parlare, a seguito della controversia tra il Quirinale e la Procura di Palermo. Sono passati vent'anni da Tangentopoli e dalla fuga di Bettino Craxi, data storica in cui venne proclamata la fine della "prima" Repubblica. Ed oggi, a distanza di tanto tempo, la "seconda" Repubblica che avrebbe dovuto succederne, sembra essere finita. Hanno già battezzato la "terza".
Prima Repubblica (1792-1804)
Seconda Repubblica (24 febbraio 1848 - 2 dicembre 1851).
Terza Repubblica (4 settembre 1870 - 10 luglio 1940)
Quarta Repubblica (13 ottobre 1946 - 28 settembre 1958)
Queste sono le Repubbliche Francesi nel tempo, che non presentano nessuna continuità cronologica ma formale. E invece quelle "italiane" ?
La realtà storica italiana, quindi ci suggerisce che il cambiamento tanto enfatizzato nell'identificare una successione di repubbliche, è solo una truffa semantica, perchè in realtà di Repubblica ce n'è una sola! (ah, come la mamma).
Se così non fosse, la Mafia avrebbe iniziato una nuova stagione stragista ogni qual volta gli equilibri costituiti con un certo sistema politico fossero stati compromessi. L'Italia stava per cambiare dopo la caduta del muro, la Mafia non voleva però che cambiasse nulla, che non venisse meno il sistema compiacente della DC. La Mafia ha trattato con lo Stato, e lo Stato non è cambiato perchè avrà assicurato alla Mafia che gli equilibri maturati con Andreotti, con quel sistema politico, non fossero alterati.
C'è stata nel dopo-guerra la Prima Repubblica Democristiana, e ad oggi siamo ancora in quel quadro politico; uno stato costruito con il pilastro della Mafia. I vari Casini, Bersani e Berlusconi ,i partiti tutti, sono propagine della stessa storia. Se volessimo davvero provare l'ebbrezza del cambiamento (quello vero), dovremmo avere il coraggio e la forza di compiere un salto generazionale. Un decreto legge che imponga la formazione di un Governo che abbia alla Camera e al Senato dei venticinquenni. Orde di giovani ai cui non gli si possa parlare di DC,PSI e PCI; che non abbiamo nemmeno la vaga idea di cosa sia stata piazza Fontana e la strage di via D'Amelio. Possiamo trovare salvezza e cambiamento, solo rifugiandoci in un oblio generazionale, un taglio netto con quelle generazioni che hanno costuito questo Paese. Dobbiamo avere il coraggio di sacrificare tutti, gli onesti e i collusi, i galantuomini e gli uominiccioli. Dobbiamo amputarci quell'arto in cancrena che ci trasciniamo dietro, e che lentamente infetta ogni parte sana del Paese.

Invoco un salto generazionale, un atto estremo di fede.
La Prima Repubblica Democristiana lentamente ma inesorabilmente sta crollando, perchè anche i vecchi gerarchi prima o poi muoiono.

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