martedì 18 dicembre 2012

La condanna dell Anti-Berlusconismo


Siamo nel buio più pesto. La nostra fine è già segnata, pende su di noi la condanna dell'Anti-Berlusconismo; idiologia degenere di una sinistra che si è desertificata nei contenuti e ha trovato linfa vitale nella lotta(?) al Nemico(?).

Un Paese in cui è bastato (e basta ancora) dichiararsi Anti-Berlusconiamo per essere di Sinistra, è un Paese senza futuro; è solo un enorme calderone di faziosi e belve aizzate le une conto le altre.
Un Paese in cui si è acclamato con un bagno di folla e di imbecillità l'arrivo del Conte Duca Balabam, (discendente consanguigno di quella Elite finanziaria che aveva messo il Paese in ginocchio) soltanto perchè ha spodestato il Duce in carica, Berlusconi, è un Paese che paga lo scotto delle sue vecchie frustazioni.
Un Paese in cui il massimo del dibattito pubblico a cui possiamo aspirare, è una sfiancante bagarre sulle colpe e sulle responsabilità di chi ci ha portato al punto dove siamo. La sinistra tace. Non una parola sull'Europa che stanno costruendo con il terrorismo culturale, non un'attimo di titubanza sulla legittimazione divina dell'Euro, nemmeno un ripensamento sulla necessità dei tagli e della macelleria sociale.
Un Paese in cui si può sbandierare il drappo rosso dello Spread e il fascismo europeisa e paternalista che ne deriva, (solo perchè Berlusconi dichiara che "lo Spread è solo un'imbroglio") pensando di essere di sinistra, è sintomo di un paese allo sbando.
Un Paese che non parla più con il lessico delle idee (e/o delle ideologie) ma si arrocca sul cucuzzolo del rancore e dei sentimenti più viscerali, finisce sempre per collassare su sè stesso.

Questo paese che di Berlusconismo e Anti-Berlusconismo ha vissuto per 20 anni, oggi di Berlusconismo e Anti-Berlusconismo lentamente muore.

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